La promozione della pace e della dignità della persona rappresentano, in ogni tempo storico, il fulcro di tutte le azioni volte alla promozione del bene comune. Giorgio La Pira, è stato una figura di spicco del panorama politico e religioso italiano del Novecento, noto per il suo impegno civile e la sua riflessione sociale ispirata ai principi cristiani. La sua visione del mondo si caratterizzava per un profondo rispetto per la dignità umana, l’integrazione tra fede e politica, nell’ottica di un’Europa imperniata sul valore della fraternità. Interris.it ha intervistato il professor Agostino Giovagnoli, professore emerito di storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano.

L’intervista
Professore, Giorgio La Pira è stato grande sostenitore della pace e dell’unità dei popoli a tutti i livelli istituzionali. Qual è stato il suo contributo all’edificazione dell’Europa?
“Il contributo per l’edificazione dell’Europa si radica nel grande impegno di Giorgio La Pira per la pace e per l’unità di tutti i popoli. La sua azione nasce durante la Seconda guerra mondiale, dopo le enormi sofferenze create dal fascismo e dal nazismo. In quegli anni, La Pira scrive un articolo molto significativo sulla figura di Santa Caterina da Siena, semplice donna del popolo, la quale lotta per riportare il Papa e la chiesa al centro dell’equilibrio europeo che si andava a sfaldando nella direzione dei nazionalismi. Egli ha sempre visto l’Europa come una grande risorsa per la pace nel mondo, proprio perché erede di una profonda tradizione cristiana”.
In che modo ha incentivato il dialogo tra i Paesi e le diverse religioni? Che ruolo ha rivestito il Mar Mediterraneo nel suo disegno?
“L’Europa, per Giorgio la Pira, doveva essere una forza di pace, che iniziava proprio nel Mediterraneo confini del continente. Questo mare, per lui, e stato il luogo dell’incontro tra le grandi religioni monoteiste: il cristianesimo, l’islam e l’ebraismo. Queste ultime dovevano rappresentare uno strumento per la pace attraverso il dialogo, che si doveva allargare a tutto il resto del mondo. Sul Mediterraneo si affacciano tre continenti: l’Europa, l’Asia e l’Africa e, di conseguenza, costituiva un luogo di confronto tra tutti i popoli. La Pira, a Firenze, su questo argomento, ha degli incontri importanti a cui hanno partecipato anche esponenti musulmani ed ebrei, nonché di molti paesi africani e asiatici”.

In questo periodo storico, la democrazia sembra più fragile. Che insegnamento ci dona Giorgio La Pira per salvaguardare la pace della nostra Casa Comune?
“Giorgio La Pira è stato un grande difensore della dignità della persona umana. Questo insegnamento è stato ed è molto importante, l’opposto dei totalitarismi e di quanto accaduto nella Seconda guerra mondiale. L’articolo 3 della Costituzione italiana afferma la dignità della persona umana contro qualunque tipo di discriminazione e la necessità di rimuovere tutti gli ostacoli che ne impediscono la piena realizzazione: lo dobbiamo al suo impegno. Qui è espresso tutto quanto riguarda la democrazia, ovvero il rispetto dei diritti di tutti, la solidarietà e la limitazione dei poteri forti che opprimono la libertà di tutti. Implicitamente, vengono richiamati anche i concetti di welfare e sanità pubblica perché tutto ciò che riguarda la persona umana e il suo sviluppo, è democrazia. Credo quindi che, nel tempo storico che stiamo vivendo, sia necessario tornare all’esempio donatoci da La Pira e dell’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale”.
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